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462 Scola della Patienza

que singulis diebus vel in mille mortes insiliendum fuisset; an non omnia facere oportebat? Atqui principatus gratia nihil non faceres: cum vero consors futurus sis regni unigeniti Dei, non objicies te, vel mille gladijs non insilies in ignem? Et istud non dum grave quidquam fuerit.h Che dici, ò huomo: sei stato chiamato ad un regno, com’è quello del figliuol di Dio: e te ne stai tutto spensierato, e ti stai grattando come un poltrone senza pensarci? E se tu havessi havuto da patir ogni giorno mille morti, non le dovevi tu sopportar tutte allegramente? E che cosa non faresti tù per guadagnare un principato? Et hora per essere compagno nel Regno dell’Unigenito figliuol di Dio, non t’esporrai fra mille spade, e non ti getterai nel fuoco? E se tu facessi tutto questo non saria tanto gran cosa.