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Parte II. Cap. IV. 417

gnarà ancora come s’hanno a intendere. Loda in questo luogo l’Ecclesiastico quell’esperienza, che si è acquistata dalle molte tribolationi; poiche essendo egli ottimo interprete di se stesso; dice: Qui non est tentatus quid scit?c Chi non è stato mai tentato, che sa?.

Da queste cose si cava chiaramente, che l’afflittione non solamente è la madre della felicità eterna mà ancora della Christiana Prudenza. L’afflittione ti mette in mano la torcia della Sapienza. Confermando ciò col suo essempio l’Ecclesiastico dice: Multa vidi errando, etc. Ho imparato molte cose errando, ecc. Aliquoties usque ad mortem periclitatus sum horum causa.d Alcune volte mi son posto a rischio della vita per cagione di queste cose: cioè mentre andava cercando la Prudenza. Ecco come la faccia