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Parte II. Cap. IV. | 415 |
a. Phil. Bosq. de carcere Baptistae conc. 2. b Prov. c. 12. 15. c. Hebr. c. 12. 6. d Eccli. c. 30. 1.
§. 1.
Primieramente la tribulatione ci insegna la prudenza. Il Profeta Ezechiele vide un’animale maraviglioso, che havea la faccia di quattro animali, d’huomo, di Leone, d’Aquila, e di Bue; e havendolo poi veduto un’altra volta, osservò che in cambio di quella faccia di Bue, havea la faccia d’un Cherubino. Che cosa vuol dire questo? Che hà da fare un’Angelo, e un Cherubino con un bue? Ma tu dirai forse, che quello non fù l’istesso animale ma un’altro. Anzi fù l’istesso. Lo dice l’istesso Ezechiele: Ipsum est animal quod videram iuxta fluvium Chobar.a Egli è quell’istesso animale, che prima havevo veduto appresso il fiume Chobar. In che modo adunque quella fac-