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Parte II. Cap. III. | 411 |
c’indirizzate perche non andiamo fuor di strada. O ci facciate dunque carezze perche non ci stanchiamo, ò ci castighiate accioche camminiamo bene; Signore voi sete fatto il nostro refugio.
Così la patienza insegna a far oratione. Ottimamente disse S. Chrisostomo: Oratio merces est calamitatum: orationis adiutorium ieiunium est.1 L’oratione è il premio delle calamità; e il digiuno è quello, che aiuta l’oratione. Quegli fa un’efficacissima oratione, che con una continua mortificatione sacrifica se stesso a quello, che egli prega.
a Niceph. l. 7. c. 19 Baron. ex eo to. 3. Ann. 318. b Ps. 49. 25. c S. Aug. to. 8. in. Ps. 43. d Idem ibid.
- ↑ Christ. hon. 3. de Pat. Iob, & hom. 5. in Matth.