Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/419


Parte II. Cap. III. 395

mo si sporta fuor del dovere se non è flagellato. Perche sì come ai tralci, se non si restringono, se ne vanno tutti in pampini, fanno poca uva, e questa ancora acerba; ma quando col ferro si castigano, fanno uva buona, in più abondanza, e più dolce: non altrimente l’huomo, che se continuamente non si cura con fatiche, miserie, e con afflittioni, come la vite con la ronca, tutto se ne va in vitij, come in tanti pampini, s’inferocisce, và lussuriando, e s’insalvatichisce; Ma se vien toccato dal ferro della calamità, fa frutti abondantissimi d’oratione, di penitenza, di patienza, e di mortificatione. Il nostro appetito sempre desidera cose vietate; e come sboccato, e senza freno se ne corre sempre alle cose nocive. E viene talvolta in tanta rabbia, che ti pare di sentire uno, che dica: io non posso patire il freno, non pos-