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386 Scola della Patienza

che vegliassero ancora, ne si lasciassero vincere dal sonno. Tutte due queste cose s’insegnano nella Scuola della Patienza, e l’oratione, e la mortificatione. Ditemi di gratia, quanti marinari havete voi veduto far oratione passata ch’è la tempesta, rasserenato già il cielo, e dopo il pericolo del naufragio? Quanti soldati havete voi veduti a battersi il petto mentre lontani dal nemico stanno raccontando favole, e burle appresso il fuoco? Appresso moltissimi huomini tanta stima si fa di Dio nelle prosperità, quanto conto facciamo noi altri del caldo d’una fornace nel mezo dell’estate, d’una torcia a mezzogiorno, d’un soldato a tempo di pace, d’un sonatore quando non si balla, d’un architetto quando non c’è da fabbricare. E quanto conto si fà di una tavola bene apparecchiata quando non c’è appetito;