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372 Scola della Patienza

conseguir quell’altre: ma hora come vedo, ò perche io voglio, ò perche devo, posso tutte queste cose, stò senza queste, m’astengo da quest’altre, e non ottengo quelle, e pure io vivo. La calamità è la maestra della Temperanza.

Quel figliuolo Prodigo, che havea dissipato tutto il suo Patrimonio, ò come imparò bene a tollerare la fame, e come galantemente lasciò tutto il vitio della crapula? Era tanto grande la fame, che haveva, che si teneva felice di poter haver un poco di pan d’avena, e quello, che prima havea a nausea il pane bianco, desiava poi riempirsi il ventre degli stessi cibi, che mangiavano i porci; e quello ch’era peggio, non havea chi gliene dasse. E però ricordandosi molto bene dell’abondanza della casa paterna, dove non haveva mai conosciuto, che cosa si fusse il brutto mostro della fame, cominciò