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Parte II. Cap. II. 371

ni? Il celeste medico delle anime vede ogni giorno infiniti Opimij per il mondo, che sono amalati gravemente, e oppressi da un profondo letargo, tanto, che non si curano più della propria salute, e sono per l’intemperanza loro tutti marci, e guasti. Hor che deve fare in questo caso la sollecita cura d’un fedelissimo medico? Tenta diversi rimedij, per risanar l’infermo, ma poco gli giovano. Alla fine dunque ò finge di levargli, ò pur anche gli leva del tutto le più care cose ch’egli habbia, ad effetto, e con intenzione di svegliarlo da quel mortal sonno, far che stia vigilante, ed emendi i suoi mali costumi; e a questo modo recuperi la perduta sanità. Finalmente l’infermo è forzato a confessare, e dire: Io certo mi pensavo di non haver tante forze da poter star senza queste cose, d’astenermi da queste altre, e da non