Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/390

366 Scola della Patienza

ginocchi, e co’i capelli sparsi per le spalle, e tutti rabuffati. Si stupirono quei Lavoranti a un spettacolo tanto inaspettato. E subito si sparse questo caso per tutta quella terra. Vi concorse gran moltitudine di gente, come se havessero a vedere un qualche Satiro, ò qualche Fauno, ò altro simil mostro delle selve. Alcuni de’ più prattici fra quei, che vennero a vederlo furono di parere, che questo huomo non fusse così subito esposto all’aria, accioche con così repentina mutatione non venisse a perdere ò la vista ò la vita. E così trattenuto per alquanti giorni all’oscuro, lo cominciarono a poco a poco a fargli veder la luce. Quivi gli furono fatte molte dimande, come a uno, che fusse ritornato in vita dall’altro mondo. Gli fu dimandato chi egli fusse, di che casata, di che paese, donde fusse colà venuto, quanto tempo