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Parte II. Cap. I. 327

lect. c. 10 Gen. c. 25. 22. et seqq. d Gen. c. 27. 41. e Cor. c. 12. 10.

§. 3.

L

A virtù considera il fine al quale ella s’incammina, e non pensa alle cose, ch’haverà da patire. Perche quello ancora, che haverà da patire è parte della sua gloria. Iddio provede à i suoi, i quali desidera, che siano modestissimi, ogni volta che dà loro materia di far qualche forte, e valorosa impresa, per la qual cosa vi è sempre di bisogno di qualche difficoltà. Da che cosa io posso sapere quanto tu sij animato contro la povertà, se abondi di ricchezze? Donde posso io sapere quanta sia la tua costanza nell’ignominie, e nelle infamie, se tu t’invecchi frà gli applausi? Se da tutti sei accarezzato, e favorito? Donde posso io sapere, che tu sij ubbidiente, se non ti si comanda cosa se non molto leggiera? Donde cavarò