Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/350

326 Scola della Patienza

dia del fratello. E tutto questo, che giovamento, e che utile apportò a Giacob? Molto, e più di quello, che si possa dire, ne pensare. Perche fuggì la morte, che gl’era preparata, cacciò da se l’otio cagionatogli dalle carezze di sua madre, s’avezzò alle fatiche, e alle scommodità, s’acquistò per se forze, e ricchezze, si pigliò due mogli, Lia, e Rachele, dalle quali nacquero poi i dodici Patriarchi, e Christo ancora ne trasse poi l’origine sua. Et ecco, come il maggiore servì al minore, non con gli ossequij, ma con le persecutioni. Questo è unico modo d’imparar la fortezza, a questo modo diventiamo forti. E’ molto ben noto ciò, che disse quell’huomo fortissimo: Cum infirmior, tunc potens sum. Quando io m’infermo, all’hora divento forte.

a Plin l. 16. nat. Hist. c. 10. & alib. b Cal. Rhodig. l. 10 antiq.