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Parte II. Cap. I. 325

sarebbe mai diventato quell’huomo, ch’ei diventò, se non fusse stato travagliato da suo fratello. Egli stava benissimo in casa di suo padre, era ben trattato, la madre gli voleva gran bene, e in somma faceva tutto quello, che voleva. Ma quando il fratello lo cominciò a perseguitare, e si lasciò intendere, che lo voleva uccidere, fuggendosene in Mesopotamia da Laban suo zio, fece per più di vinti anni l’arte di Pastore. Hor qui Giacob sentì molto di non esser a casa sua, poiche essendo malissimamente trattato, imparò a sopportare la fame, la sete, a tolerare il caldo, e ’l gelo, a superare il sonno, e tutta la notte starsene al sereno. Quivi egli si fece un corpo, e un’animo di ferro, e diventò un’huomo pazientissimo delle fatiche, della penuria, e de’ travagli. E di tutte queste cose, ne fù causa la malignità, e l’invi-