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Parte II. Cap. I. | 321 |
egl’è più forte, e più potente di tutte le cose esterne. Ne dico, ch’egli non le senta, ma che le vince, e, che standosene sempre placido, e quieto incontra animosamente tutte le cose avverse, che gli vengono. E tiene tutte le avversità, ò per essercitij, ò per tante medicine. E quelli, se l’animo è sano gli servono per conservare, e accrescere la sanità, e queste, se fusse per sorte infermo, ò tutto immerso nelle delitie, e ne i piaceri gli servono per recuperarla. Come à punto suol accadere nella cura de i corpi, quando ci tagliano qualche membro, ò ci danno il fuoco, poiche ciò non si fa altro se non per ricuperare le forze, e la sanità perduta.
Vi è una sorte d’albero, che si chiama Larice, questo albero è dei più alti, che si trovino; non gli cadono mai le foglie, è incorruttibile, dura sempre senza mai