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308 | Scola della Patienza |
professarsi affatto per innocente, e senza veruna colpa? Spesse volte patiamo innocentemente per una causa, essendo già stati assai bene per un’altra colpevoli.
I fratelli di Gioseppe, all’hora Vice Rè dell’Egitto, erano innocenti quando dal lor viaggio furono ricondotti prigionieri, sotto falso pretesto, che havessero rubato una tazza d’argento. Hora qui che diremo? Se si tratta della tazza, essi n’erano del tutto netti, e innocenti, mà qui c’è un’altra cosa peggiore. Haveano commesso un furto assai più grave, poiche non rubarono un vaso d’argento a suo Padre, ma sì bene il loro fratello Gioseppe. E questo furto, che già venti anni prima era stato commesso, s’havea da punire anchorche tardi. L’istesso accade spesse volte a gl’altri.
Amiamo dunque la verità, e quando ci occorre patire qual-