Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
306 | Scola della Patienza |
pevole, e per reo.1
a Psal. 26. 12.
- ↑ S. Anton. p. 3. t. 16.
§. 9.
H
Ora, che dici tù, che sempre ti lamenti, e torni sempre a replicare: et io, che hò fatto? Dimmi di grazia, e Christo, che fece? E la Madre di Christo, che fece, per patire quel dolore, ch’ella patì? I santi Apostoli Pietro, e Paolo, che fecero? Tante centinaia di migliaia di martiri, che fecero? Tanti huomini santissimi caricati di gravissime calunnie, che fecero? E pur tu mi ritorni a replicare; Et io, che hò fatto? O quanto diresti meglio col buon Ladrone, che fu crocifisso insieme col Signore: Nos quidem iuste, nam digna factis recipimusa: Tutto ciò, ch’io pato, giustissimamente m’avviene perche me l’hò meritato co i miei peccati.
Nè altrimente ancora habbia-