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300 | Scola della Patienza |
parola infingarda: Non posso, perche mi stringete? Non posso: Le mie forze non bastano per digiunare, il mio stomaco non può sopportare l’inedia: non posso fare queste fatiche; non posso lasciare l’usanze mie: non mi posso privare di quelle cose, che fin’hora mi son state concesse. Perche mi travagliate in darno? Non posso.
Sono già un pezzo fa sbandite dalla Scuola della Patienza queste voci. Sentite uno scolare, che generosmaente grida: Omnia possum: e in, che modo? In eo qui mi confortat. b Io posso ogni cosa in virtù di quello, che mi conforta. Quei due fratelli figli di Zebedeo, alla dimanda, che lor fece il Signore di bere quell’amarissimo calice; risposero animosamente Possumus. c Sì Signore, che noi potiamo. Noi altri per il contrari,o quando si tratta di patir qualche cosa; spesse volte ri-