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290 | Scola della Patienza |
lium, eruditi.1 Incolpare altri per la sua propria calamità, è cosa da un’ignorante, e da uno, che non hà mai imparato. L’incolpare se stesso è cosa da uno, che comincia ad imparare: Non incolpare poi nè se, nè altri, è cosa da persona saputa, intendente ed erudita. L’accusar se stesso, è una chiarissima, mà rarissima virtù.
- ↑ Epictet. Enchir. c. 10.
§. 6.
A sesta colpa, è piangere, dormire, far delle baie, guardar per le fenestre, nè star’attenti alla lettione. E’ proprio dei fanciulli, l’amar grandemente certi ossarelli da giocare, Noci, imaginelle, e altre simili bagatelle; e difendersele, anche con le lagrime. E’ una gran colpa nella Scuola della Patienza amare con tanto affetto queste cose caduche, e frali: E quindi poi nascono quelle tante lagrime, e quei tanti, e sì gran dolori. On-