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278 Scola della Patienza

Perche le cose inaspettate gravano più, e l’istessa novità aggiunge un gran peso all’afflittione. Ciò, che per lungo tempo s’è aspettato, più piacevolmente se ne viene. E perciò niuna cosa ci deve esser’improvvisa. Deve l’animo antivedere il tutto; e si hà da pensare non tutto ciò, che si suol fare, ma si ben tutto ciò, che si può fare.

Perciò s’ha da formar talmente l’animo, che intenda, e sopporti con patienza la propria sorte, e sappia, che può occorrere a lui ancora, tutto ciò, che ad altri accade. Datti pur dunque ad intendere tù, che vieni à questa Scuola, e persuaditi d’haver a patire molte cose. Mà chi è quello, che si maravigli di sentir freddo nell’inverno; di patir nausea nel mare; di esser sbattuto mentre và in carrozza, e d’imbrattarsi in una via fangosa? Forte è quell’animo, che stà apparecchiato a queste cose.