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274 Scola della Patienza

vos estis.1 Io hò sentito molte volte cose simili; Tutti voi altri sete consolatori troppo fastidiosi. L’istesso tu puoi dire delle creature. Sono consolatori, che molto più gravano, che alleggeriscano. Che stiamo dunque a pascerci di vanissimi ragionamenti, perche cerchiamo aiuto dalle creature? Ecco, che l’istesso creatore offerendoseci prontamente ci dice: Ego, Ego ipse consolabor vos.2 Io stesso, io sarò quello, che vi consolarò. Venite ad me omnes, qui laboratis, et onerati estis, et ego reficiam vos.3 Venitevene pur da me tutti voi altri, che travagliate, e vi sentite carichi, ch’io vi ristorarò. Lasciamo dunque andare le consolationi vane, se habbiamo cervello, e per haverlo procuriamo d’havere una buona, e perfetta patienza.

a Hor. l. 2. carm. Od. ib. b Sen. ep. 28

  1. Iob. 16. 2.
  2. Is. 51. 12.
  3. Matt. c. 11.28