Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Parte I. Cap. VI. | 273 |
non ti giovi à niente poiche dovunque tu vada porti teco te stesso? e l’istessa cagione, che ti fece partire dalla tua patria, è quella, che hora ti dà fastidio. Che ti può giovare il veder nuovi paesi? Che cosa ti può giovare la notitia di diverse città, e d’altri luoghi? In vano ti pigli cotesta fatica. Vuoi tù sapere perche cotesta tua fuga non ti giovi? Tu fuggi in compagnia di te stesso. Bisogna, che tu deponga il peso dell’animo perche prima di far questo non troverai luogo alcuno, che ti piaccia. Il viver bene si trova in ogni luogo.
Perciò con queste dilettationcelle il dolore si sopisce, e cessa alquanto, mà torna presto più gagliardo, e tanto più forte si fa sentire, quanto meno in quel poco spatio si sentiva. Giob rincrescendoli assai d’una consolatione così vana diceva: Audivi frequenter talia, consolatores onerosi omnes