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266 | Scola della Patienza |
la ragione; che prima d’andare a dormire cerchiamo di placare Iddio per le offese, che gl’habbiamo fatto il giorno; accioche, se col sonno a sorte s’accompagnasse la morte (il che in nessun modo potiamo sapere) non fossimo ancor forzati d’andare all’Inferno. E poi, quanto è ragionevol cosa il ringratiar Dio ogni giorno almeno una volta, de i beneficij ricevuti, il dimandar perdono delle colpe commesse, il proponere d’emendarsi per l’avenire, e d’esser più cautelato, e casto, ne i pensieri, nelle parole, e nelle attioni? E quegli, che temerariamente dispreggia queste cose, e si mette in letto senza prima essersi riconciliato con Dio, almeno con qualche minima parolina, è più tosto una bestia, che un’huomo.
Adunque, Christiano mio, Recita, Recita. Essaminati la conscienza del giorno passato. Poi-