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204 | Scola della Patienza |
dell’età nostra hà veduto niente, se compariamo le nostre con l’antiche. Al tempo dell’Imperatore Honorio fù tanto grande la Carestia in Roma, che già gl’huomini stavano per mangiarsi l’un l’altro; e nel Cerchio Massimo fù da tutti sentita una voce, che gridava: Pone pretium humanae carni; Metti il prezzo alla carne humana. E per tutta l’Italia, quando i Gothi al tempo di Giustiniano le davano il guasto ve ne fu tanta di nuovo, che nella sola Marca d’Ancona morirono di fame cinquanta mila huomini; et arrivò a segno tale, che bene spesso non solo si mangiavano le carni humane, ma ancora i proprij escrementi dell’huomo.
Nel tempo di Habide Rè delle Spagne, fù tanta, e così grande per lo spatio di ventisei anni la siccità della Terra, e dell’Aria, che seccatisi affatto tutti i fiumi, e tutte le