Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/223


Parte I. Cap. V. 201

nere humano) confessa egli stesso, e se ne gloria, d’haver ucciso nelle guerre ch’egli fece un millione, e cento novanta due mila huomini. Pompeio Magno lasciò un’iscrittione nel Tempio di Minerva, nella quale diceva, che tra quei che da lui furono sbaragliati, messi in fuga, uccisi, e quei, che se gli resero arrivarono al numero di due millioni, e ottanta tre mila huomini. Ai quali aggiungo, come per ordine Q. Fabio, il quale uccise cento, e dieci mila Francesi. Caio Mario, che uccise ducento mila Cimbri; e nel secolo appresso, Aetio, che in quella memorabile battaglia di Catalogna uccise cento sessanta due mila Hunni. A questi aggiungo ancora il Rè Mitridate il quale con una lettera, che egli scrisse, fece ammazzare ottanta mila Cittadini Romani, che stavano negoziando per tutta l’Asia.