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Parte I. Cap. IV. | 177 |
un giorno dopo pranzo, stando egli in quel grandissimo silenzio, gli venne un gran sonno, e mentre se ne stava dormendo si sognò, che Giesù Christo nostro Signore se ne andava per un corritorio di quel monasterio con una grandissima croce in spalla, e s’affaticava di salire alcune scale, ne poteva farlo per lo smoderato peso di quella croce. Parve dunque à questo novitio, che egli vi corresse per volerlo aiutare, mà che Christo guardandolo con occhi torti, gli dicea; che fai huomo impatientissimo? Pensi tù forse di potermi aiutare à portare la mia croce? Non puoi portare la tua, e presumi dar aiuto à gli altri? Svegliossi il novitio à queste parole, e si riconobbe dell’errore, con ferma speranza di dover dar migliori esempi di patienza.
L’istesso spesse volte accade à noi: sopportiamo qualche volta cose difficilissime, e gravissime, e poi