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176 Scola della Patienza

che superiamo le cose grandi, e poi siamo vinti dalle minime: sopportiamo un’ingiuria grave, e poi ci sdegnamo con grandissima impatienza con un pulce, e una mosca. O graviora passi. k disse quel poeta. O come voi, che havete sopportato cose tanto grandi come hora vi perdete in cose così picciole?

Racconta Dionisio Cartusiano, che un novitio di quella sua Religione, che al principio stava allegro, e ad ogni cosa si mostrava pronto si cominciò à poco à poco à stancare, e à contar frà gravezze quelle cose, che dal principio gli erano parse leggierissime. E quel, che più d’ogni altra cosa l’affliggeva, era, che come novitio doveva portare il capuccio nero; e questo gli venne tanto in odio, che lo stimava una pesantissima croce, cosa, che non diede mai fastidio ad altri, che à lui. Occorse, che