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Parte I. Cap. IV. 175

navighiamo verso il cielo, e andiamo contra la corrente del fiume, e tù vai cercando, che non t’occorra difficultà nessuna.

Le molestie dunque quotidiane, non vi sarà altro, che le vinca, se non una quotidiana Patienza. E però pigli ciascuno ogni giorno la sua croce.

Qui si può meritar molto, non tanto per la difficoltà delle cose, che s’hanno da sopportare, quanto per l’assiduità loro. L’Abate Marchoi solea dire con un sentimento molto divoto: Malo aliquod leve opus et continuum, quam grave, quod cito finiatur. i Io voglio più tosto qualche opera leggera, e continua, che una grave, che fornisca presto. Non si deve tenere per manco patiente uno, che ogni giorno essercita la sua patienza come al pari di quello, che si tenga un’altro, che porta pesi grandi, mà rare volte. Anzi accade qualche volta,