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162 Scola della Patienza

ne dal dolore ne dalla vergogna. Pensi tu forse, che un huomo, che veramente si è dato alla divina volontà, possa essere mosso dall’ignominia, havendo egli già riposto in Christo ogni sua riputatione? Peggio ancor d’ogni ignominia è una ignominiosa morte. E nondimeno tanti migliaia di Santissimi Martiri la riceverono con quell’allegrezza, e prontezza d’animo, con la quale altri ricevono la porpora, e le corone. L’istesso Christo Rè de’ Martiri per questa ragione ancora sopportò una morte così vergognosa, per insegnare a’ i suoi, non di fuggire dal patire cose vergognose mà si bene dal farle. Niuno vi è, che con più gusto sia da altri disprezzato se non colui, che con più gusto sia da altri dispreggiato, se non colui, che ha imparato a dispreggiar se stesso.

Un vero dispreggiatore di se stesso si reca à grand’honore tutte queste contumelie, e all’hora più seco stesso si compiace quando più