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Parte I. Cap. IV. | 155 |
cosa il non essere più riverito, e rispettato.
Et eccoti Saul, che à guisa di Struzzo si potè digerire come ferro calamità, e miserie così grandi; e hora pare, che si perda in una cosa così picciola, e tien più grave della morte l’esser coronato di questa corona di strame, e di dispreggio. Ma tutto questo da, che nacque? Certo non d’altro, che dalla superbia. Per rintuzzare adunque la Superbia non vi è cosa nella Scuola della Patienza, che sia più a proposito, che questa corona di strame. Questo è un nobilissimo instrumento per abbassare ogni arroganza. Un che porti questa corona senza lamento, e senza sdegno, non può fare di meno di non deporre ogni alterezza, e ogni fasto.
Ma vedete, di grazia, che bella cosa è questa. Noi altri vogliamo essere tenuti, e chiamati humili; e