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154 Scola della Patienza

lerabile l’essere seppelliti vivi dall’horribile mole delle montagne, che essere forzati a comparire, e assistere inanzi a quel tremendo Tribunale, a sentire fulminarsi contra quella sentenza fatale, e l’esser publicamente gridati per nemici di Dio da tutti i Beati.

Il Rè Saul, che fù un nobil ritratto d’un’huomo sceleratissimo, quando egli intese da Samuele, che havea perduto ogni cosa, il Regno, la gratia di Dio, e che già dall’istesso Iddio n’era stato privato, vedendo, che non vi era più alcun rimedio desiderando pure, che almeno una sol cosa gli fusse lasciata, gli disse queste parole: Sed nunc honora me coram senioribus Populi mei, et coram Israel. Almeno fammi questa grazia, ò Samuele, non lasciare d’honorarmi alla presenza del Popolo, e dei Principali di esso. Tanto hebbe in horrore questo Rè doppo la perdita di ogni