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Parte I. Cap. IV. 141


Onde questo sopra tutto s’ha da imparare nella Scuola della Patienza; Che la Povertà, che in se non è cosa mala, non sia mala per noi servendocene malamente. L’Ecclesiastico per avvertirci, e farci stare cautelati dice: Propeter inopiam multi deliquerunt. g Per la Povertà molti hanno peccato. Per mangiare dicono menzogne, ingannano, rubbano, vendono la pudicitia, e sbarattano la conscienza. Questi tali si servono invero pessimamente della Poverta, che in se è un’ottima cosa.

D’altro modo devono nella Scuola della Patienza portarsi quegli scolari, che sono arsi dalle facelle della Poverta, che ciascuno possa dire: Igne me examinasti, et non est inventa in me iniquitas h Signore, m’havete provato col fuoco della Poverta, e non havete trovato, che per ciò io habbia fatto alcun peccato. S’ha più tosto da sop-