Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Parte I. Cap. IV. | 135 |
vicina la beata eternità? Poiche, come insegna S. Agostino: Quaecunque dura, et molesta, quaecunque gravia, et horribilia, quae quisque patitur in hac vita, in comparatione aeterni ignis, non tantum parva, sed nulla sunt. 1 Tutte le cose dure, e moleste, tutte le cose gravi, horribili, che ciascuno patisce in questa vita, in comparatione del fuoco eterno; non solamente son picciole mà non son niente. Già tutte queste cose hanno il suo fine, mà l’eternità non haverà mai fine.
a Ps. 44. 5. b Eccl c. 35. 17. h Ps. 85. 13. et 16. d Exod. c. 15. 23. et 25. e Nahum. cap. 21. et 22. f S. Greg. g 1. Reg. cap. 21. et 22. h Psal. 37. 3. i Virg. l. Aen. K Senec. l
- ↑ S. Aug. tom. 10 serm I 90. de temp. ant. med.
§. 3.
L
E facelle accese sono simbolo della povertà. La povertà