à credere fermissimamente l’un, e l’altro, se pure non vogliamo dire, che Dio sia ingiusto. Perche se Iddio in questa vita non castiga i tristi, nè premia i buoni, come pure s’è obligato à fare, è cosa certa, che in luogo migliore non lassarà di rimunerare liberalissimamente la Virtù. Mà si vede chiaramente, che di quà si nega il premio alla Virtù di molti, che vediamo oppressi da dura povertà, gravati da continue infermità, e cinti d’ogni intorno d’innumerevoli mali. Ma neanche i tristi in questa vita hanno il loro castigo, poiche navigano felicissimamente, e hanno tutti i venti in favore, meritandosi però più tosto di patire fierissime, e gravissime tempeste. E perciò la Speranza di quelli si deve ogni giorno accrescere, dove questi per il contrario devono sempre temere il Giudice futuro, che essi hanno si