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ser una copiosa monografia sul valore storico della poesia popolare della Russia meridionale, che il prof. Kostomaroff cominciò a pubblicare nella rivista Besieda (Conversazione) in Musca. Finora furono stampati cinque articoli sulle tracce mitologiche nella detta poesia, — ma la più interessante parte del lavoro dell’illustre storico deve esser quella, dove l’autore darà la caratteristica della vita famigliare, delle relazioni e idee politiche e sociali del popolo — ne’ tempi passati e presenti, soggetti, per i quali la poesia popolare piccolo-russa possiede un ricchissimo materiale. Crediamo, che se il nuovo lavoro del Sig. Kostomaroff fosse tradotto in qualche lingua europea occidentale, egli non solamente completerebbe le conoscenze della poesia popolare russa, nella quale l’epos storico piccolo-russo e i canti lirici ukraini sono nel loro genere della medesima curiosità ed originalità, che le bylini o l’epos fantastico gran russo, ma anche sarebbe di un interesse politico, corrispondente all’importanza, che il pubblico euro-
sono i mercanti popolari; ma essi non sono nè casta, nè una classe speciale, sebbene sia diviso dalla sua vita ed interessi della massa popolare. Ogni contadino che avesse un paio di bovi e una piccola somma di danaro entrava nella libera associazione de’ tshumachi, che una o due volte nell’anno andavano verso il Don (andare sul Don nell’espressione popolare significa occuparsi di commercio), sul mare d’Azoff, in Crimea, sul Mar Nero, portarvi i prodotti rustici e comprarvi il sale, il pesce ed ancora parecchi prodotti stranieri, opportuni al popolo. Nel villaggio tali tshumachi occupavansi anche dell’agricoltura nel frattempo delle loro spedizioni commerciali; — nelle città essi formavano una borghesia prossima al popolo. Il progresso del commercio negli ultimi decenni, il quale sviluppavasi in condizioni poco favorevoli alla iniziativa popolare, distrusse quasi totalmente queste associazioni del commercio popolare. Il tshumacho a poco a poco diviene solamente un trasportatore delle merci altrui. Le ferrovie dovranno totalmente distruggere il tshumachismo. Della curiosa istituzione economica popolare, traccie della quale, come de’ cosacchi, i quali anche occupavansi del commercio o difendevano le spedizioni de’ tshumachi dai nomadi tatari, possono esser trovate fin dai tempi delle spedizioni de’ russi nelle colonie greche ed italiane in Crimea, X-XVI sec., rimasero solamente i canti, che raccontano delle preparazioni de’ tshumachi pel viaggio, delle notti nelle steppe, delle cure amichevoli prestate ai «bovi grigii,» degli amori alla «vergine fedele,» ec. Questi canti simpatici, coi loro motivi musicali mostrano, che il tshumaco era non solamente un mercante, come anche un altro figlio dell’antica Ukraina il cosacco non era solamente un guerriero, ma ancora un uomo.