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cenko e i suoi amici (fra i quali erano Kostomarov, in quel tempo professore di storia russa a Kijev, Kulish e altri membri del circolo amichevole quasi secreto, nominato la fratellanza di Cyrillo e Metodio) intese ad una sollevazione separatistica, colla rivoluzione panslavistica, o alla jacquerie somigliante a quella che i servi polacchi hanno fatta in Gallizia nell’anno 1846, — furono la causa, perchè Scevcenko venisse imprigionato (1847) e punito collo esiglio in una piccola fortezza sul mare d’Aral dove il poeta servì come soldato per nove anni, fino all’amnistia dell’anno 1857. Amnistiato, Scevcenko visse principalmente in Pietroburgo, venerato dai migliori rappresentanti della società e letteratura russa, così grandi come piccolo-russi,1 e morì ai 26 di febbrajo del 1861, — pochi giorni avanti la pubblicazione del decreto del 19 febbraio della liberazione dei servi, tanto desiderata dal gran poeta. La personalità e le opere di Scevcenko sono quasi totalmente ignote all’Europa occidentale, perocchè solamente piccoli brani delle sue poesie furono tradotti in tedesco dal signor Obrist nel suo opuscolo Taras Grigorievilsch Schewczenko, ein Kleinrussischor Dichter. (Czernovitz. 1870).2. Ma noi non esitamo a dire, che Scevcenko dovrebbe esser stimato fra i maggiori poeti veramente popolari, cioè non solamente nazionali, — perchè il nazionalismo spesso si unisce con idee ristrette e così dette chauvinistiche, ma fra i poeti della democrazia, della libertà e della umanità.

Nel primo cinquennio dopo l’amnistia del Scevcenco, — negli anni che precedettero e seguirono immediatamente l’emancipazione de contadini in Russia, anni di grande agitazione e di risveglio

  1. La società di soccorso ai letterati in Pietroburgo decise di comprare la terra per i fratelli e la sorella del Scevcenko avanti la loro emancipazione dal servaggio.
  2. Finora la migliore biografia e caratteristica del Scevcenco ce la offre un opuscolo polacco del barone Guido de Battaglia (Lemberg, 1865), il quale critica severamente gli attacchi delle riviste e gazzette polacche contro il poeta ukraino e la loro ingiustizia verso il partito popolare ruteno in Gallizia il quale proclamò Scevcenko il suo maestro e la guida non solamente per le lettere, ma anche politico sociale. Il Kobzar fu tradotto dai migliori poeti russi; ed una parte considerevole ne fu pure tradotta in polacco. Un professore ruteno in Gallizia, il signor Partizki, ha cominciato un largo studio sopra Scevcenko, ma ne uscì solamente la prima dispensa, intitolata: «Le idee dominanti negli scritti del Scevcenko» (Lemberg, 1872), scritta con molta abilità.