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lorussi come Kotlizarevski (1769-1838), Kvitka Osnovjanenko (1778 -1843), Kulish, Marko Voolshok (signora Markevitsh, i cui racconti popolari del 1858 tradotti in russo dall’illustre Turghenieff, hanno prodotto un effetto analogo a quello dello Zio Tom), — che in un caldo ed umoristico dialetto popolare hanno riprodotto i quadri della vita ed i tipi del popolo.

Ai nominati novellieri piccolorussi bisogna aggiungere anche il Gogol, co’ suoi primi scritti: I vespri nel paesino presso Dikanka, 1830, ed un'altra raccolta di novelle intitolata il Mirgorod (città nel gov. di Poltava, nel distretto della quale è nato l’illustre umorista e riformatore della letteratura russa); del «Mirgorod» furono tradotte in francese una novella (Le mènage d’autrefois) e un romanzo storico Taras Boulba. Benchè Gogol abbia scritte le sue novelle non in piccolorusso ma in gran russo, divenuto in Russia il dialetto letterario, per eccellenza, egli era nondimeno un amatore dei canti e racconti popolari, e delle tradizioni ukraine, e mostra nelle sue novelle la continua sua simpatia ai novellatori e poeti ukrani, come il Kotliarevski, Artemovski e il padre del Gogol stesso; perciò, nelle sue novelle, Gogol ha rappresentato con tanta vita, molti caratteri e personaggi tipici nazionali, cosacchi, nobili, clerici e seminaristi piccolorussi. Gogol non solamente fece entrare l’umorismo ukraino ed il realismo, questa solida base di ogni letteratura nazionale, nei gusti del pubblico letterario gran russo, ma gli fece pure vedere per la prima volta come la vita popolare si possa riprodurre nella letteratura.

Noi dobbiamo avvertire i nostri lettori come i novellieri ukraini e Gogol, con la loro rappresentazione della vita rustica popolare, precedettero di molti anni l’apparizione delle novelle rusticane come La Petite Fadette di George Sand, le Schwarzwalder Dorfgeschichlen (1843) dell’Auerbach ecc. Questo periodo originale nella storia della letteratura e della civiltà russa è tanto più notevole inquantochè, ancora recentemente, uno storico della letteratura, il Scherr, ha pronunziato il giudizio tante volte ripetuto dalla stampa europea, che «la letteratura e la civiltà in Russia è una pianta non solamente esotica, ma anche inknuttata da un brutale rivoluzionario, Pietro Grande»1 Nei novellieri ukraini e nel Gogol noi ve-

  1. Queste parole troviamo nell’opera che molti conoscono: Allgemeine Gesch, d. Litteratur. 1872, 4 ed. 383-392. Ma quanto l’illustre e dotto autore sia capace di giudicare ed insegnare la letteratura russa, vediamo