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dopo gli studii sulla storia patria di Kostamaroff e i suoi compagni, possa pensare alla ristorazione dello stato di cose che prevaleva nei tempi passati. Generalmente parlando se vi furono serie idee politiche presso gli ukrainofili, esse furono e sono più sociali che politiche: prima del 1861 esse consistevano principalmente nel desiderio di abolire il servaggio del popolo ukraino, il quale nell’Ukraina «della sinistra riva» (del Dnieper) a poco a poco nel secolo XVIII cadde sotto il dominio dei signori, capi cosacchi divenuti nobili coi diritti dei dvoriani gran-russi (1793) ed emigranti dvoriani della Russia Grande, ai quali il governo russo dopo Caterina II, distribuì vasti apparaggi di territorio nella Piccola e Nuova Russia. Nell’Ukraina della riva destra, dopo il fine del secolo XVIII, si costitui uno stato ancora più offensivo al sentimento del popolo e de’ patrioti ukraini: lì il potere della aristocrazia polacca sul popolo ukraino-russo dopo il passaggio del paese sotto la dominazione dell’impero russo (1793-1795) era divenuto ancora più forte che per lo innanzi. Lo stato russo avendo dentro sè stesso il servaggio, non solamente ha riconosciuto lo statu quo nelle nuove provincie acquistate dalla Polonia, cioè la dominazione dei signori polacchi sui servi russi, ma ancora essendo più forte ed avendo l’esercito meglio organizzato, potè meglio domare i tentativi del popolo alla rivolta, i quali non cessarono in quel paese durante i secoli XVII-XVIII: di quelli uno tra i più serii dopo l’abolizione de’ cosacchi nell’Ukraina della riva destra (nel 1716) dopo la morte del capo cosacco popolare Palij, che in certo grado ristoró (1688-1704) i tempi del Hmelnizki, — era arrivato nel 1768 (detto la carnificina di Umanj), alla vigilia della prima divisione della Polonia nel 1772, e non potè farsi cessare che coll’ajuto dell’esercito, mandato dall’imperatrice russa. Questo miserabile stato del popolo ukraino dopo XVIII s. fu la causa perchè i patrioti e poeti ukraini, tornando coi loro occhi al passato, idealizzarono «la libertà cosacca e l’Ukraina de’ nonni.» Dopo l’emancipazione dei servi in tutta la Russia (1861) e dopo le misure agrarie favorevoli ai contadini della Russia Occidentale prese dal Governo russo dopo l’ultima insurrezione della nobiltà polacca nell’anno 1863 — le dette iniquità sono cessate ed ora le aspirazioni dei patrioti piccolo-russi possono consistere solamente nel lavoro comune coi partiti liberali in tutta la Russia per la conquista delle libertà civili, dell’autonomia provinciale e comunale, e per la diffusione tra il popolo della civiltà e della scienza.

Il movimento letterario piccolorusso era cominciato colle paro-