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chi, i Berendei, Cassoghi, Pecenieghi ed altri), è un oggetto degno d’un serio studio storico-antropologico. Ma non può neppure esser obbliato, che ancora nel IX secolo la popolazione slavo-russa sedeva a Bielosersk (nell’angolo più remoto del governo di Novgorod), che il Nestor-Annalista nomina fra i popoli slavo-russi i Radimici ed i Viatici (nei governi attuali di Mogilev, Orel e Kaluga) dicendo, — un fatto curioso, che questi popoli, senza dubbio i padri della popolazione attuale gran russa, sono venuti anticamente di Polonia, — che già il figlio di San Vladimir nel cominciamento del XI secolo sedeva a Murom sull’Oca, che ancora avanti l’arrivo de’ tatari nel secolo XII la colonizzazione slavo-russa nel territorio gran russo aveva raggiunto il Nishni-Novgorod sul confluente dell’Oca e della Volga. I principati russi di Rjazan, Murom, Suzdale, Vladimir fuori delle selve aranti l’arrivo de’ tatari furono considerati sempre russi nel medesimo grado, che quelli di Kijev, Galice, Vladimir di Volynia ed altri. L’asserzione che troviamo spesso presso gli autori polacchi e francesi, — che il principe di Suzdal Andrea rovinò Kijew nell’anno 1169 — perciocchè era già un turano, un chinese1, — è uno scherzo storico fanciullesco, scherzo che ha il suo compagno nell’osservazione, che il «re polacco Boleslao, entrò a Kijev nel secolo XI come Enrico IV a Parigi,» come dice Lad. Mickievicz. Dunque la storia antica della Russia prova, che già nel secolo XIII tutto il paese centrale della Russia europea, da Smolensk fino a Nishni Novgorod, dove abitava la maggior parte della popolazione dello Stato di Mosca, era slavo-russa come i contorni di Kijev, Volynia ed altri, e che per conseguenza l’assimilazione del popolo slavo-

  1. Andrea è nominato Kitaj in alcuni documenti, abbastanza sospetti, essendovi i grammati monastici, provanti i diritti d’un monastero sulle terre; ma anche questa coincidenza col nome russo di China, (Kitaj), della quale i russi hanno ricevuto le notizie molto più tardi, è totalmente occasionale. Il Kitaj è una antica parola russa per paesino, della quale anche ora è restata la parola Skit, — e se Mosca ha una parte intitolata Kitaj-gorod, presso Kijev vi è pure un paese Kitajev. — Il re Boleslao venne per alcun tempo Kijev per aiutare il suo genero Svjatopolk, il Maledetto (l’uccisore de’ tre suoi fratelli) contro Jaroslavo il Sapiente (1015-1054), un fatto, per cui il re polacco può esser comparato con qualche Carlo VIII, che entrasse a Firenze, ma non mai con un Enrico IV entrante a Parigi «pour régner sur la France, par droit de plus fort, par droit de naissance.»