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signor Laveleye nella Revue des deux Mondes, — anche in Francia medesima molti uomini liberali aborrono da tale alleanza e così impediscono di cambiare in modo più favorevole alla Francia le relazioni estere, createle sotto l’impero del Bonaparte.

Ma per la società francese non c’è nessun bisogno di sacrificare le giuste simpatie ai polacchi, quando essa voglia entrare in amichevole relazione con i russi; bisogna solamente sapere discernere che cosa vi è nelle tendenze nazionali polacche di giusto e di reale, e cosa vi è d’ingiusto ed esagerato, — il quale discernimento aiuterebbe anche i polacchi ed i russi a venire più presto ad una costituzione del modus vivendi comodo ed indispensabile ad ambedue. Ma per saper dirigere le simpatie internazionali in questa maniera, bisogna avere più estese conoscenze di storia ed etnografia de’ paesi e popoli slavi, — che, per disgrazia nostra, non ne abbiano generalmente i pubblicisti dell’occidente, non solamente il pubblico commune, ma anche parecchi scrittori di merito che si sono occupati delle cose nostre.1

Questo esordio noi abbiamo trovato indispensabile per dichiarare ai lettori di una rivista internazionale italiana, il motivo per cui scegliemmo per primo tema un soggetto, a primo aspetto non molto importante, la bibliografia di una letteratura provinciale. Ma, non ostante la modesta apparenza del nostro soggetto, speriamo che anche il breve saggio bibliografico della letteratura rutena, potrà servire a gettare un po’ di lume sopra alcune importanti questioni, nelle attuali relazioni che serbano fra loro gli slavi.

  1. Avevamo scritto queste parole, quando ci cadde sott’occhi un articolo della Revue des deux Mondes sull’incontro dei tre imperatori a Berlino, scritto dal S. Renè-Taillandier, il quale è uno de’ scrittori francesi meglio informati sull’Europa orientale. Ed il signor S. R. T. dice, che le provincie Baltiche in Russia sono tedesche per lingua e nazione, ma russe per sentimento, come l’Alsazia è francese d’anima, essendo tedesca di razza. — «Nè ricca nè bella!» — come dice la Margherita a Fausto. Che cosa siano le provincie baltiche in Russia lo prova la loro statistica, la quale, per evitare ogni sospetto di parzialità, prendiamo da un libro tedesco per eccellenza: nel «Conversations-lexicons di Brockhaus (Supplement, 16 Heft, 313, 1872) leggiamo, che tutta la popolazione de’ governi di Livonia, Estonia e Kurlandia è di 1,910,740 uomini, dei quali i russi sono in numero di 64,170, i tedeschi 131,073, gli esti (della razza finnica) 704,650, i letti e lituani 832,850.