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qualche indicazione sui cavalli di King’s Pigland, ed anche su Desborough il secondo favorito che si trova sotto la custodia di Silas Brown, nelle scuderie di Mapleton.
Non cercò negare di avere agito come vi dissi, ma dichiarò essere venuto senza alcun cattivo intendimento e semplicemente per ottenere quelle informazioni di prima mano.
Divenne pallidissimo al vedere la sua cravatta, e fu affatto incapace di spiegare la presenza di quell’oggetto nelle mani del cadavere. I suoi abiti madidi tradivano la sua uscita notturna e la sua canna, un vero spaccatesta, era appunto l’arma che, con colpi ripetuti poteva aver ucciso l’allevatore.
D’altra parte il temperino trovato in mano a costui dimostrava che uno almeno degli aggressori doveva essere ferito, e su quell’uomo non v’era traccia alcuna di ferita.
— Ora Watson, voi ne sapete tanto quanto me, e se voi potete aprirmi la mente a qualche idea, ve ne sarò infinitamente obbligato.
Avevo ascoltato col più grande interesse la narrazione di Holmes; quantunque la maggior parte di questi fatti mi fossero già noti, non avevo abbastanza apprezzato la loro importanza relativa o il loro rapporto fra essi.
— Non è possibile, dico, che la ferita di Straker possa estere stata fatta dal suo proprio temperino, nella lotta convulsiva che segue ordinariamente un colpo al cervello.
— E’ più che possibile, anzi probabile, disse Holmes, e in tal caso uno dei più forti argomenti in favore dell’accusato, scompare.
— Temo che, qualunque sia la tesi che noi stabiliamo, essa non incontri gravi obbiezioni. Da quanto veggo, la polizia immagina che quel Fitzroy Simpson dopo avere dato qualche droga al groom si sia introdotto coll’aiuto di una seconda chiave nelle scuderie, e vi abbia preso il cavallo per farlo scomparire.