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v’era in quel momento che un’interrogazione soltanto per tutti, ed era tale da eccitare le di lui facoltà analitiche.

Quel problema, era la strana scomparsa del famoso stallone il favorito della Corsa di Vessex e la fine tragica del suo conduttore.

Quando dunque lo udii annunciare ch'egli partiva pel teatro del dramma, non ne fui affatto stupito.

— Verrei molto volentieri con voi — dissi — se non ci vedeste inconveniente alcuno.

— Mio caro Watson, voi mi fareste un grande favore, e credo non sarebbe tempo perduto. Vi sono in questo affare delle particolarità straordinarie. Si tratta forse di un caso unico. Non abbiamo credo che il tempo necessario per giungere al nostro treno a Paddington. Durante il tragitto potrò meditare ancora sul fatto. Fareste bene a munirvi delle vostre eccellenti fumelles di campagna.

E fu così che circa un’ora dopo, noi eravamo, Holmes ed io, seduti in uno scompartimento di prima classe, in cammino per Exeter. Holmes era immerso nella lettura rapida di un carico di giornali presi alla stazione. Avevamo passato la stazione di Reading quando egli gettò sul sedile l’ultima gazzetta, e mi offrì il suo porta sigari.

— Corriamo bene — disse, sporgendo il capo alla portiera, poi consultando l'orologio — noi facciamo cinquantatrè miglia a mezzo all’ora (circa 87 chilometri).

— Non ho osservato i segnali dei quarti di miglio.

— Io neppure. Ma su questa linea i pilastri telegrafici sono collocati a distanza di 60 yardi, e il calcolo è facile. Suppongo che avrete meditato su quest’assassinio di John Straker e sulla scomparsa di Silver Blase.

— Vidi ciò che ne vien detto sul Telegraph e il Chronicle.

— E’ uno di quei casi in cui l’arte del ragiona-