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CICCILLO


Di fuori pioveva, pioveva...

Carmela seduta presso il grosso letto maritale, ad un canto del quale giaceva il bambino ammalato, agucchiava alacremente al fioco chiarore della lucerna di creta posata sul comodino. Il troppo lavorare di notte le indeboliva sensibilmente la vista, ma a lei non importava ciò, le bisognavano denari per comprare le medicine al suo Ciccillo, e lavorava il giorno, lavorava la notte, fintantochè il sonno non le facesse abbassare la testa e addormentarsi là, sul suo lavoro, seduta sulla sedia, accanto alla sua creaturina.

Intanto vedeva che, nonostante i suoi sforzi o le sue cure, il ragazzo peggiorava sempre: lo vedeva sempre più debole, sempre più magro... e si sforzava per fare maggior quantità di lavoro, per guadagnare di più e chiamare un medico migliore, e comprargli le necessarie medicine. Quella mattina aveva dovuta farsi prestare dieci lire, da una comare del vicinato, a cui dopo tre giorni doveva restituirne quindici: e pansava di lavorare tutta la notte, tanto più che il medico le aveva raccomandato di avere maggiori attenzioni pel piccolo malato..... Di tanto in tanto alzava gli occhi dal lavoro e li posava sul figliuo-