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che un tappeto avrebbe potuto tutti coprirli, ma a metà strada i colori gialli delle scuderie di Mapleton si avvantaggiarono, e i corridori non erano ancora innanzi a noi che già lo stallone Desborough era secondo e quello del colonnello prendeva la testa.

Esso giunse primo di sei lunghezze. Iris del duca di Balmoral fu cattivo terzo.

— La corsa è per me, è cosa certa, gridò il colonnello passandosi la mano sugli occhi. Ma non riconosco nè la testa nè i piedi della bestia. Non credete signor Holmes, che questo mistero durò abbastanza?

— Certo, colonnello, ora tutto comprenderete, venite, andremo a vedere la bestia insieme. Eccola, egli prosegui entrando nel “pesage,„ ove i proprietari e i loro amici avevano soltanto il diritto di entrare. Fategli lavare la testa e il piede collo spirito di vino, e rivedrete il vostro vecchio “Silver Blaxe„ come prima.

— Sono letteralmente sbalordito!

— Lo ritrovai in mano di una specie di usuraio, e mi presi la libertà di farlo correre appunto nello stesso travestimento nel quale era stato nascosto.

— Voi avete compiuto delle meraviglie, mio caro signore. Il cavallo non subì alcun danno. Non fu mai meglio di così in sua vita. Vi debbo un milione di scuse per avere dubitato della vostra abilità. Mi rendeste un gran servigio ritrovando il mio cavallo. E voi me ne rendereste uno più grande ancora se poteste mettere la mano sull’assassino di Straker.

— È cosa fatta, disse tranquillamente Holmes.

Il colonnello ed io lo guardammo con stupore.

— Lo avreste scoperto? ove trovasi allora?

— Qui.

— Che dite? Qui?

— In compagnia nostra, in questo momento.

Il colonnello arrossì di collera e disse: