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E potete educare colla parola. Parlate loro di Patria, di ciò ch’essa fu, di ciò che deve essere. Quando, la sera, dimenticate, fra il sorriso della madre e l’ingenuo favellìo dei fanciulli seduti sulle vostre ginocchia, le fatiche della giornata, ridite ad essi i grandi fatti dei popolani delle antiche nostre repubbliche; insegnate loro i nomi dei buoni che amarono l’Italia e il suo popolo e per una via di sciagure, di calunnie e di persecuzioni, tentarono migliorarne i destini. Instillate nei loro giovani cuori, non l’odio contro gli oppressori, ma l’energia di proposito contro l’oppressione. Imparino dal vostro labbro e dal tranquillo assenso materno, come sia bello il seguire le vie della Virtù, come sia grande il piantarsi apostoli della Verità, come sia santo il sagrificarsi, occorrendo, pei propri fratelli. Infondete nelle tenere menti, insieme ai germi della ribellione contro ogni autorità usurpata e sostenuta dalla forza, la riverenza alla vera, all’unica Autorità, l’autorità della Virtù coronata dal Genio. Fate che crescano, avversi egualmente alla tirannide ed all’anarchia, nella religione della coscienza inspirata, non incatenata, dalla tradizione. La Nazione deve aiutarvi in quest’opera. E voi avete, in nome dei vostri figli, diritto di esigerlo. Senza Educazione Nazionale non esiste veramente Nazione.

Amate i parenti. La Famiglia che procede da voi non vi faccia mai dimenticare la famiglia dalla quale procedete. Pur troppo sovente i nuovi vincoli allentano gli antichi, mentre non dovrebbero essere se non un nuovo anello nella catena d’amore che deve annodare in uno tre generazioni della Famiglia. Cir-