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o conforti; non il conforto supremo, la calma, la calma dell’onda del lago, la calma del sonno della fiducia, del sonno che il bambino dorme sul seno materno.
L’Angiolo della Famiglia è la Donna. Madre, sposa, sorella, la Donna è la carezza della vita, la soavità dell’affetto diffusa sulle sue fatiche, un riflesso sullo individuo della Provvidenza amorevole che veglia sull’Umanità. Sono in essa tesori di dolcezza consolatrice che bastano ad ammorzare qualunque dolore. Ed essa è inoltre per ciascun di noi l’iniziatrice dell’avvenire. Il primo bacio materno insegna al bambino l’amore. Il primo santo bacio d’amica insegna all’uomo la speranza, la fede nella vita; e l’amore e la fede creano il desiderio del meglio, la potenza di raggiungerlo a grado a grado, l’avvenire insomma, il cui simbolo vivente è il bambino, legame tra noi e le generazioni future. Per essa, la Famiglia, col suo Mistero divino di riproduzione, accenna all’eternità.
Abbiate dunque, o miei fratelli, sì come santa la Famiglia. Abbiatela come condizione inseparabile della vita, e respingete ogni assalto che potesse venirle mosso da uomini imbevuti di false e brutali filosofie o da incauti che, irritati in vederla sovente nido d’egoismo e di spirito di casta, credono, come il barbaro, che il rimedio al male sia per sopprimerla.
La Famiglia è concetto di Dio, non vostro. Potenza umana non può sopprimerla. Come la Patria, più assai che la Patria, la Famiglia è un elemento della vita.
Ho detto più assai che la Patria. La Patria sacra in oggi, sparirà forse un giorno quando ogni uomo