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quando liberi, uniti, intrecciate le destre come fratelli intorno a una madre amata, moverete in bella e santa armonia allo sviluppo delle vostre facoltà e della missione Italiana — ricordatevi che quella missione è l’Unità morale d’Europa: ricordatevi gl’immensi doveri ch’essa v’impone. L’Italia è la sola terra che abbia due volte gettato la grande parola unificatrice alle nazioni disgiunte. La vita d’Italia fu vita di tutti. Due volte Roma fu la Metropoli, il Tempio del mondo Europeo: la prima quando le nostre aquile percorsero conquistatrici da un punto all’altro le terre cognite e le prepararono all’Unità colle istituzioni civili: la seconda, quando, domati dalla potenza della natura, delle grandi memorie e dell’ispirazione religiosa, i conquistatori settentrionali, il genio d’Italia s’incarnò nel Papato e adempì da Roma la solenne missione, cessata da quattro secoli, di diffondere la parola d’Unità dell’anime ai popoli del mondo Cristiano. Albeggia oggi per la nostra Italia una terza missione; di tanto più vasta quanto più grande e potente dei Cesari e dei Papi sarà il Popolo Italiano, la Patria Una e Libera che voi dovete fondare. Il presentimento di questa missione agita l’Europa e tiene incatenati all’Italia l’occhio ed il pensiero delle Nazioni.

I vostri doveri verso la Patria stanno in ragione dell’altezza di questa missione. Voi dovete mantenerla pura d’egoismo, incontaminata di menzogna e delle arti di quel gesuitismo politico che chiamano diplomazia.

La politica della Patria sarà fondata per opera vostra sull’adorazione a’ principii, non sull’idolatria dell’Interesse o dell’Opportunità. L’Europa ha paesi