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zioni che precedono, quanto più cresce in ampiezza e in intensità l’associazione fra le razze, fra i popoli, fra gl’individui. Nessun uomo, nessun popolo, nessun secolo può presumere di scoprirla intera: la legge morale, la legge di vita dell’Umanità non può scoprirsi intera che dall'Umanità tutta quanta raccolta in associazione, quando tutte le forze, tutte le facoltà che costituiscono l’umana natura saranno sviluppate e in azione. Ma intanto quella parte dell’Umanità ch’è più inoltrata nell’educazione c’insegna col suo sviluppo parte della legge che noi cerchiamo. Nella sua storia leggiamo il disegno di Dio; ne’ suoi bisogni i nostri doveri: doveri che mutano o per dir meglio crescono coi bisogni, perché il nostro primo dovere sta nel concorrere a che l’Umanità salga prontamente quel grado di miglioramento e di educazione al quale Dio e i tempi l’hanno preparata.

Voi dunque, a conoscere la legge di Dio, avete bisogno d’interrogare non solamente la vostra coscienza, ma la coscienza, il consenso dell’Umanità; a conoscere i vostri doveri, avete bisogno d’interrogare i bisogni attuali dell’Umanità. La morale è progressiva come l’educazione del genere umano e di voi. La morale del Cristianesimo non era quella dei tempi Pagani; la morale del secolo nostro non è quella di diciotto secoli addietro. Oggi i vostri padroni, colla segregazione dall’altre classi, col divieto d’ogni associazione, colla doppia censura imposta alla stampa, procacciano di nascondervi, coi bisogni dell’umanità, i vostri doveri. E nondimeno, anche prima del tempo in cui la nazione v’insegnerà gratuitamente dalle scuole di educazione generale la storia dell’Umanità