Pagina:Doveri dell'uomo di Giuseppe Mazzini, Londra, 1860.djvu/39


25

ro, l’entusiasmo per chi lo traduce in azione giovevole a tutti, la venerazione religiosa per chi, non potendo farlo trionfare, more martire, portando col proprio sangue testimonianza per esso — e voi negate, sprezzate questi indizi della vostra missione, che Dio v’ha profuso d’intorno, anzi cacciate l’anatema sui segni suoi, chiamandoci a concentrare tutte le nostre forze in un’opera di purificazione interna, imperfetta, impossibile quando è solitaria! Or Dio non punisce chi la tenta così? Non degrada egli lo schivo? Non sommerge egli negli appetiti sensuali, negli istinti ciechi di questa che voi chiamate materia, metà dell’anima del povero giornaliero costretto a consumare, senza lume d’educazione, in una serie d’atti fisici, la vita divina? Trovate fede religiosa più viva nel servo Russo che non nel Polacco combattente le battaglie della patria e della libertà? Trovate amore più fervente di Dio nel suddito avvilito d’un Papa e d’un Re tiranno che non nel repubblicano Lombardo del dodicesimo secolo e nel repubblicano Fiorentino del decimoquarto? Dov’è lo spirito di Dio ivi è la libertà, ha dello uno de’ più potenti Apostoli che noi conosciamo; e la religione ch’ei predicava decretò l’abolizione della schiavitù; chi può intendere e adorare convenientemente Dio strisciandosi a’ piedi della sua creatura? La vostra non è religione, è setta d’uomini che hanno dimenticato la loro origine, le battaglie che i loro padri sostennero contro una società incadaverita, e le vittorie che riportarono trasformando quel mondo terrestre che oggi voi, o contemplatori, sprezzate. Qualunque forte credenza sorga fra lo rovine delle vecchie esaurite trasformerà l’ordinamento