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rispetto, e l’amore alla giustizia? La società vi tratta senz’ombra di simpatia: d’onde imparereste a simpatizzare colla società? Voi dunque avete bisogno che cangino le vostre condizioni materiali perchè possiate svilupparvi moralmente: avete bisogno di lavorar meno per potere consecrare alcune ore della vostra giornata al progresso dell’anima vostra: avete bisognò di una retribuzione di lavoro che vi ponga in grado d’accumulare risparmi, d’acquietarvi l’animo sull’avvenire, di purificarvi sopra tutto d’ogni sentimento di riazione, d’ogni impulso di vendetta, d’ogni pensiero d’ingiustizia verso chi vi tu ingiusto. Dovete dunque cercare, e otterrete questo mutamento; ma dovete cercarlo come mezzo, non come fine: cercarlo per senso di dovere, non unicamente di diritto: cercarlo per farvi migliori, non unicamente per farvi materialmente felici. Dove no, quale differenza sarebbe tra voi e i vostri tiranni? Essi lo sono precisamente, perchè non guardano che al ben essere, alle voluttà, alla potenza.
Farvi migliori: questo ha da essere lo scopo della vostra vita. Farvi stabilmente meno infelici, voi nol potete, se non migliorando. I tiranni sorgerebbero a mille tra voi, se voi non combatteste che in nome degli interessi materiali, o d’una certa organizzazione. Poco importa che mutiate le organizzazioni, se lasciate voi stessi e gli altri colle passioni e coll’egoismo dell’oggi: le organizzazioni sono come certe piante che danno veleno o rimedi a seconda delle operazioni di chi le ministra. Gli uomini buoni fanno buone le organizzazioni cattive, i malvagi fanno tristi le buone. Si tratta di render migliori e convinte dei loro doveri