teriale. E noi aiuteremmo il nemico colle nostre mani? I miglioramenti materiali sono essenziali, e noi combatteremo per conquistarceli; ma non perchè importi unicamente agli uomini d’essere ben nudriti e alloggiati; bensì perchè la coscienza della vostra dignità, e il vostro sviluppo morale non possono venirvi finchè vi state, com’oggi, in un continuo duello colla miseria. Voi lavorate dieci o dodici ore della giornata: come potete trovar tempo per educarvi? I più tra voi guadagnano appena tanto da sostentare sè e la loro famiglia: come possono trovar mezzi per educarsi? La precarietà e le interruzioni del vostro lavoro vi fanno trapassare dalla eccessiva operosità alle abitudini dello sfaccendato: come potreste acquistar le tendenze all’ordine, alla regolarità, all’assiduità? La scarsezza del vostro guadagno sopprime ogni speranza di risparmio efficace e tale che possa un giorno giovare ai vostri figli o agli anni della vostra vecchiaia: come potreste educarvi ad abitudini d’economia? Molti fra voi sono costretti dalla miseria a separare i fanciulli, non diremo dalle cure — quali cure d’educazione possono dare ai figli le povere mogli degli operai? — ma dall’amore e dallo sguardo delle madri, cacciandoli, per alcuni soldi, ai lavori nocivi delle manifatture: come possono, in condizione siffatta, svilupparsi, ingentilirsi i sentimenti di famiglia? Non avete diritti di cittadini, nè partecipazione alcuna d’elezione o di voto alle leggi che regolano i vostri atti e la vostra vita: come potreste avere coscienza di cittadini e zelo per lo Stato e affetto sincero alle leggi? La giustizia è inegualmente distribuita fra voi e l’altre classi: d’onde imparereste il