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DEI DOVERI DELL’UOMO.
AGLI OPERAI ITALIANI.
I.
Io voglio parlarvi dei vostri doveri. Voglio parlarvi, come il core mi detta, delle cose più sante che noi conosciamo, di Dio, dell’Umanità, della Patria, della Famiglia. Ascoltatemi con amore com’io vi parlerò con amore. La mia parola è parola di convinzione maturata da lunghi anni di dolori e d’osservazioni e di studi. I doveri ch’io vi indicherò, io cerco e cercherò, finch’io viva, adempirli, quanto le mie forze concedono. Posso errare, ma non di core. Posso ingannarmi, non ingannarvi. Uditemi dunque fraternamente: giudicate liberamente tra voi medesimi, se vi pare ch’io vi dica la verità: abbandonatemi se vi pare ch’io predichi errore; ma seguitemi, e operate a seconda dei miei insegnamenti, se mi trovate apostolo della verità. L’errore è sventura da compiangersi; ma conoscere la verità e non uniformarvi le azioni, è delitto che cielo e terra condannano.